Veglia di preghiera in preparazione della giornata missionaria mondiale 2011

 

Veglia di preghiera missionaria

Santa Maria Maggiore – sabato 22 ottobre ore 21

Non eravamo in tanti sabato scorso in Santa Maria maggiore, ma le testimonianze ascoltate durante la veglia di preghiera hanno fornito a tutti i partecipanti dei buoni motivi di riflessione.

 

   

Padre Sandro Faedi ha ripercorso le tappe della sua vita di missionario della Consolata in Venezuela ed in Mozambico. Proprio in quella terra africana è stato lui a consegnare ai missionari vercellesi le missioni di Maimelane e di Inhassoro. Ci ha ricordato la ricchezza umana dei popoli presso cui ha svolto la sua missione, il legame che si crea colla presenza dei missionari che proprio nella condivisione e nella vicinanza sono strumenti dell’operare della grazia divina che incessantemente agisce e bussa al cuore di tutta l’umanità. Tra i numerosi esempi ed aneddoti mi ha colpito quello dei musulmani che nel nord del Mozambico raccolgono i soldi per costruire la loro moschea ed affidano i frutti delle loro collette al missionario cattolico perchè ne hanno piena fiducia…

Padre Jacinto Elias già viceparroco di Inhassoro ed ora studente presso la facoltà teologica salesiana per un corso di teologia pastorale ci ha ripetuto più volte che, in quanto prete, è stato ben accolto qui in Italia lasciando a noi il resto della riflessione che ci ha invitato a fare esortandoci a conoscere sempre meglio noi stessi. Perchè solo nella profonda conoscenza dell’essere umano ci sono le vere radici dell’accoglienza e del riconoscimento gioioso delle diversità percepite come ricchezza e possibilità progettuali per un mondo sognato segretamente dal cuore di ogni uomo e non come pericolo o minaccia che invitano a chiudere le porte ed elevare muri.

Elena Bovolenta volontaria vercellese in Mozambico ha di fatto coinvolto l’assemblea colla simpatia ed il carisma femminile che la caratterizzano offrendo alcune riflessioni sulla varietà dei ruoli che, nel clima della globalizzazione, caratterizza i vari operatori che si incontrano nei paesi in via di sviluppo. Tra di essi, inconfondibile ed insostituibile la testimonianza del missionario che non porta competenze, non attua progetti, ma condivide in ogni scelta ed azione quotidiana, in ogni parola ed incontro, l’amore divino offerto a tutti gli uomini da Gesù, il salvatore. 

Mons Arcivescovo ha coinvolto in queste testimonianze, anche padre Giuseppe Minghetti, presente in assemblea essendo in Italia per una serie di accertamenti medici. Anche lui ha ripercorso la sua vita di missionario svoltasi per molta parte in Africa ma che ha avuto ulteriori sviluppi nell’ultimo decennio in America Latina. Padre Giuseppe ha sperimentato sulla sua pelle più volte uno dei possibili esiti della coerenza del testimone cristiano: l’espulsione operata da parte di chi non accetta la liberazione evangelica nella società e nei rapporti interpersonali, nei confronti dei testimoni del vangelo. E su questo concetto quale possibile esito da preventivare da parte di chi oggi vuole seguire Gesù con coerenza e radicalità si è mossa anche la riflessione dell’Arcivescovo. La giornata missionaria è la festa della Chiesa perchè la Chiesa o è missione cioè annuncio del Vangelo oppure viene meno alla sua stessa ragione di essere.

   

 Da questo link è possibile visualizza ed eventualmente scaricare ilmessaggio del papa Benedetto XVI per la giornata mondiale 2011:

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