Visitando le realizzazioni
di padre Giuseppe Minghetti
Padre Giuseppe Minghetti è rientrato a gennaio 2013 dalla Bolivia per motivi di salute. Le sue realizzazioni in quel paese sono missione diocesana vercellese fin dal 2009. Non potendo sostenere con personale vercellese permanente le due opere realizzate da padre Giuseppe, la nostra diocesi sostiene economicamente le due Istituzioni dell’Hogar (opera di accoglienza per infanzia in difficoltà) Santa Maria de los Angeles e della Guarderia (asilo nido diurno) di Terracor, che sono opere attualmente gestite direttamente dall’arcidiocesi di Santa Cruz.
Proprio per questo il nostro direttore, don Franco, ha visitato, tra fine luglio e la metà di agosto, l’hogar Santa Maria, dove è stato ospite per due settimane, conoscendo così direttamente la situazione e le persone coinvolte nella gestione di dette opere, che gli hanno descritto accuratamente tutti i problemi e le difficoltà che la gestione di queste istituzioni comporta. Sono nati così alcuni progetti di cui vi parliamo in altre pagine del sito e che il Centro Missionario Diocesano assume come proprie iniziative. Il sostegno vercellese continua e per quanto possibile vuole crescere proprio per permettere a queste due opere, che stanno particolarmente a cuore alla Chiesa di Santa Cruz e ai suoi Pastori, di continuare e di svilupparsi.
Don Franco ha anche visitato la tomba del diacono vercellese Giovanni Settia, morto in un incidente stradale quarant’anni fa, mentre era volontario dell’Operazione Mato Grosso in quel paese. Il ricordo del diacono Giovanni è ancora vivo tra la gente boliviana e ancora continuano le opere che lui ha contribuito ad avviare. In particolare l’ospedale diurno continua ad ingrandirsi e a svilupparsi per servire il territorio circostante la cui popolazione è in continuo aumento.
Infine sulla via del ritorno, nei dintorni di San Paolo in Brasile, e precisamente a Mogi das Cruces, don Franco ha visitato una casa di accoglienza per l’infanzia di suor Elvira, una delle 70 realizzazioni che negli ultimi 30 anni sono nate dalle intuizioni di questa suora di Saluzzo che aveva deciso di dedicarsi alla gioventù vittima delle tossicodipendenze. La realtà di Mogi è stata la prima casa realizzata dai volontari di Suor Elvira a sostegno dei bimbi abbandonati del Sudamerica per espresso desiderio di un ragazzo uscito dalla tossicodipendenza che ha dipinto prima di morire l’icona ivi conservata intitolata a “Nostra Signora della Tenerezza”.
leggi l’articolo di Martina Bertinotti sulla sua esperienza nella comunità di Mogi das Cruces.