Vita di missione – Isiolo

 

Padre Geminza è un sacerdote della diocesi di Isiolo che sta studiando a Roma. Per i suoi studi ha redatto una ricerca riguardante la situazione sociale del suo paese.

Crediamo sia interessante per gli amici delle missioni conoscere questo documento.

Ne proponiamo qui il sommario, l’introduzione e la conclusione, ma troverete anche il link per accedere a tutto il documento in formato pdf.

SOMMARIO

1.0 INTRODUZIONE.. 2

2.0 BREVE STORIA DELLA DIOCESI CATTOLICA DI ISIOLO.. 3

3.0 CAUSE DI VIOLENZA E CONFLITTI NELLA DIOCESI DI ISIOLO.. 4

3.1.1 sistemi di governo tradizionale indebolito. 4

3.1.2 i fattori socio-economici. 5

3.1.3 i fattori politici. 5

3.1.4 i fattori religiose

4.0 QUALI SONO LE SOLUZIONI POSSIBILI?. 7

4.1.1 formazione. 7

4.1.2 progetti per i giovani. 8

4.1.3 l’occupazione 8

4.1.4 associazione di proprietari di casa (nyumba kumi) 8

4.1.5 associazioni e gruppi della società civile. 9

5.0 CONCLUSIONE.. 9

 

1.0 INTRODUZIONE

Il Kenya, è una società multi-etnica e multi-religiosa in cui c’è interazione quotidiana, tra persone di fedi e culture diverse. Grazie a questa diversità, c’è scambio di idee e valori culturali. Allo stesso tempo, il potenziale di conflitti violenti in questo contesto è quasi insormontabile, e per passare da una cultura di violenza ad una cultura di pace sarà necessaria una trasformazione profonda e il superamento dei molti problemi sociali attraverso soluzioni creative e costruttive che rispondono ai bisogni di tutte le persone coinvolte.

Il problema della radicalizzazione dei giovani è la sfida più impegnativa per il Kenya attuale, ed in particolare sarà cruciale la risposta alla violenza islamica radicale. Un’analisi sull’andamento del fenomeno mostra che i giovani musulmani si stanno unendo in gruppi radicali per reagire al fenomeno della disoccupazione, quasi una protesta contro l’incapacità dello Stato a creare opportunità in questo settore. La disoccupazione è il fattore chiave, e i giovani si stanno unendo al gruppo terroristico Al-Shabaab in percentuali allarmanti, in particolare nelle zone di Mombasa, Isiolo e Garissa. Cosa si potrebbe fare per frenare questa pericolosa emergenza? A causa della retorica religiosa spesso abusata per fini politici dai gruppi estremisti, il dialogo interreligioso è uno strumento essenziale per affrontare questo aumento di violenza a sfondo religioso. La Chiesa vede la necessità del dialogo interreligioso e lo ha incorporato nella sua missione evangelizzatrice quotidiana. Tutti i cristiani devono essere impegnati al dialogo con i credenti di tutte le religioni, tradizioni e culture perché cresca la reciproca comprensione e collaborazione ed in modo che, nella società keniana, ci possa essere pace e armonia.

In questa ricerca, l’intenzione è di presentare un orientamento pastorale che la Chiesa sta attuando, in collaborazione col governo e le altre parti interessate, nella diocesi cattolica di Isiolo (Kenya) per il dialogo interreligioso e l’ecumenismo orientato verso un rapporto di armonia e pace coi membri di fedi e tradizioni diverse.

Vogliamo presentare le informazioni essenziali sul background storico che ha innescato i conflitti a Isiolo, individuare la causa principale della radicalizzazione dei giovani, ed, eventualmente, illustrare le strategie intraprese per risolvere questi conflitti: un dialogo che deve facilitare le interazioni, proponendosi rispettoso all’ascolto e alla comprensione delle altre prospettive. Siamo fermamente convinti che l’ecumenismo e il dialogo interreligioso forniranno nuove opportunità per risolvere i conflitti, ristabilire la giustizia, superare il passato conflittuale per un avvenire di riconciliazione e di pacificazione.

……………………………..

5.0 CONCLUSIONE

In questo studio, abbiamo osservato che, la maggior parte dei conflitti che interessano la diocesi di Isiolo riguardano i giovani perché essi costituiscono la maggioranza della popolazione del Kenya. Abbiamo cercato di analizzare alcune cause di base di questi conflitti e come avevamo proposto nella nostra introduzione crediamo che attraverso il dialogo sia possibile far fronte ad alcune di queste sfide. Abbiamo visto che i cristiani, musulmani e altre parti interessate se si impegnano in un dialogo positivo e di collaborazione possono creare nuove strade per lavorare insieme che contribuiranno a promuovere pace, giustizia e sviluppo.

Il dialogo come abbiamo notato, rafforza e fortifica una sorta di scambio teologico. Tuttavia, se il dialogo è solo sul livello di discussioni teologiche lascia un sacco di gente comune al di fuori e non tocca una vasta gamma di persone, ma quando è coinvolto il dialogo della vita tocca molte persone. È per questo motivo che abbiamo discusso più sulle aree della vita pratica dove si applica questo dialogo di vita. Anche se non direttamente menzionati è chiaro che attraverso il dialogo della vita è in grado di tenere a freno ed evangelizzare i giovani e portare loro speranza. Allo stesso tempo evidenzia che non c’è giustizia sociale e nessuna delle parti si sente superiore o trascurata. Il dialogo è quindi molto importante per la giustizia, la pace e la coesistenza armoniosa delle diverse culture e comunità.”

 

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