In questi giorni don Giuseppe (padre José) Bergesio, in Italia per un breve periodo di riposo, è passato dal Centro Missionario per rivedere gli amici e sistemare alcune questioni burocratiche. Ne abbiamo approfittato per fare con lui il punto sui problemi e sui progetti della Missione di Maimelane. Ecco il riassunto dell’interessante conversazione:
Mangungumete e le necessarie nuove progettualità
Il principale problema a Maimelane è rappresentato dallo spostamento del baricentro demografico ed occupazionale verso sud. Questo fenomeno si era innescato tempo fa con la costruzione del nuovo Ospedale Statale in località Mangungumete. Questo ospedale sostituiva sul territorio l’ospedale di Maimelane passato sotto il controllo statale e poi andato in abbandono fin dai tempi della guerra civile. La scelta della nuova collocazione non era stata probabilmente casuale ma già ispirata dalla presenza in quella località della compagnia petrolifera Sudafricana. Da tempo in quella località si estrae gas e recentemente si è scoperta anche la presenza di petrolio. Ovviamente la popolazione tende a spostarsi dove c’è possibilità di lavoro nel settore o nell’indotto. A Mangungumete la vecchia cappella non è più adeguata alle necessità attuali. E siccome la popolazione è in continuo aumento andrebbero implementate anche tutte le strutture di appoggio all’azione pastorale ma prioritariamente il centro giovanile e poi la scuola materna. Nella situazione mozambicana il centro giovanile è un appoggio ed un completamento educazionale dell’azione della scuola primaria statale. E le scuole materne gestite dalle missioni sono anch’esse un completamento ed un’opera di persuasione presso le famiglie dell’importanza dell’istruzione primaria obbligatoria statale.
Tutte le risorse disponibili nei prossimi anni saranno investite in queste implementazioni strutturali. Ogni realizzazione sarà un progetto concreto condiviso tra Mozambico e Italia (Centri Missionari di Ivrea e Vercelli).
Ma siccome la missione non è principalmente costruire ma annunciare la buona novella che genera uomini nuovi, in tutto il territorio di Maimelane-Mangunumete il prossimo anno si svolgeranno le missioni popolari, che dureranno per tutto l’anno e dalle quali ci si attende slancio, coraggio e fede per queste nuove sfide che attendono la comunità cristiana di Maimelane.
Revisione del sistema degli internati
A Maimelane, come ad inhassoro, ci sono gli internati o collegi. Si tratta di strutture che ospitano giovani di ambo i sessi che frequentano le scuole medie o superiori che esistono in queste località, le cui famiglie abitano però lontano e che quindi non potrebbero altrimenti frequentare se non fossero ospitati in questi internati.
A Maimelane gli internati maschile e femminile non hanno avuto uno sviluppo parallelo. Solo l’internato maschile ha avuto, da anni ormai, una sua struttura completa ed autosufficiente, tanto che, progressivamente, la sua popolazione ha finito per essere costituita da studenti provenienti da altre località anche lontane (qualcuno arriva da Maputo). L’internato femminile è sempre stato ospitato all’interno della casa delle suore e le sue strutture si sono completate solo recentemente.
Sul territorio cioè nei villaggi del territorio di Maimelane, grazie alla presenza delle scuole materne che invogliano ed abituano le famiglie a mandare i figli a scuola e delle primarie statali che offrono la scuola vicino a casa, tutti con poche eccezioni frequentano la scuola, ma quando poi si passa alla scuola media che esiste solo nei centri grandi, la frequenza cala drasticamente, in particolare quella femminile.
Si vorrebbe quindi rivedere progressivamente la politica degli internati, recuperando il legame col territorio e favorendo ed implementando in particolare la presenza femminile locale, rendendo possibile a tutte le ragazze del territorio il proseguimento degli studi almeno fino al livello medio.
progetti ulteriori
Recentemente Maimelane è stata visitata dal presidente della Repubblica Mozambicana Filipe Nyusi. Si è quindi cercato di rimettere sul tappeto vecchi e nuovi problemi. In particolare il governo ha promesso che le fatiscenti strutture del vecchio ospedale ed il terreno su cui sorgono torneranno di pertinenza della missione. La missione potrà quindi realizzarvi altre opere e progetti.
Da alcuni anni la missione di Maimelane ha la luce elettrica. E’ stata realizzata una cabina di derivazione apposita che però fino ad ora è rimasta l’unica col risultato che il paese non è ancora collegato alla rete elettrica che pure attraversa il suo territorio. Tra le promesse fatte dal presidente anche quella di realizzare a spese dello stato delle cabine di derivazione che permettano, in prospettiva, anche l’insediamento di qualche attività industriale che potrebbe invertire la tentenza demografica-occupazionale da cui siamo partiti.