Missione in Repubblica Centro Africana
Presentiamo l’opera di Suor Anna Maria Rivato con due documenti, un articolo del Corriere Eusebiano dell’estate 2013 e la lettera di auguri che suor Anna Maria ha mandato all’Ufficio Missionario per Natale 2013.
“Essere missionarie nella Repubblica Centrafricana (R.C.A.)”
Il Centrafrica è uno dei paesi più isolati, dimenticati, agli ultimi posti per la qualità della vita, ai primi posti per il livello di corruzione. L’ennesima crisi e la guerra civile evitata per un soffio hanno stremato la popolazione civile già ai limiti della sopravvivenza.
Il Fondo dell’ONU per l’infanzia (Unicef) denuncia che migliaia di bambini sono reclutati sia dai gruppi ribelli sia dalle milizie pro-governative. Un altro paese sta sprofondando nel baratro nell’indifferenza dei paesi “più evoluti”. Medici senza frontiere definisce “senza fine” la crisi umanitaria in RCA, le ripercussioni sono inevitabili sulla vita quotidiana della popolazione.
Eppure stiamo parlando di un paese ricco, con un sottosuolo gonfio di oro, uranio e petrolio. Diamanti e legname sono le principali esportazioni, RCA è il classico esempio di stato africano dove la ricchezza di risorse naturali incentiva l’avidità dei governi e l’espansione dei traffici illeciti e non lo sviluppo. Mentre la popolazione vive nell’insicurezza e nel terrore , i ribelli islamici della Seleka (“associazione per il bene”) hanno sequestrato una miniera e vendono i diamanti per comprare armi anziché generi alimentari e medicine per la loro popolazione.
Esiste una suora italiana, Annamaria Rivato, che con l’aiuto della fede, riesce a superare e ad affrontare i grandi problemi della miseria, della malattia, della mancanza delle strutture più elementari di una piccola comunità di questo paese. In una situazione di dolore ed esasperazione ci sono esempi di solidarietà che aiutano il popolo a sopravvivere e a non perdere la fiducia verso gli uomini, perché non sono tutti uguali. Con un piccolo gruppo di 5 suore della congregazione di Santa Giovanna Antida si dedica ai giovani rinchiusi in carcere cercando insieme a loro un percorso di riabilitazione e reinserimento, alle ragazze ospiti nel loro istituto che frequentano la scuola secondaria, ai bambini orfani e agli handicappati. Riescono anche a dedicare un po’ di tempo in quello che è rimasto dell’ospedale locale.
Le nostre suore sanno bene che la principale ricchezza del continente africano è rappresentata dalla popolazione, soprattutto la gioventù costituisce un tesoro inestimabile che non può essere sprecato se si vuole garantire un futuro di sviluppo, riconciliazione e pace duratura in quell’area.
Suor Annamaria è tornata in Italia a luglio ed ha fatto visita al Centro Missionario Diocesano di Vercelli. Ci ha raccontato dei vari gruppi che depredano e distruggono, la mancanza ormai cronica di acqua e luce in tutto il territorio circostante, non ci sono medicine, si muore per qualsiasi banalissima malattia.
Ci ha raccontato: “Alla nostra porta continuano a bussare per chiedere aiuto: mamme che non hanno più nulla, anziane che hanno a carico i nipoti perché i genitori sono morti, tanti casi sociali a cui nessuno fa caso, cerchiamo di ascoltarli e condividere le loro sofferenze e far fronte ai loro bisogni con quel poco che abbiamo ma non riusciamo ad accontentarli tutti, siamo agli sgoccioli ed i bisogni sono tanti…”
Ha chiesto il nostro aiuto: servono circa 3000 € per installare dei pannelli solari sui tetti della missione dove operano le suore, questo consentirebbe loro di avere l’energia elettrica almeno per qualche ora al giorno: noi non riusciamo neanche ad immaginare come si possa vivere senza frigorifero, luce ed acqua.
Chiediamo di dare un aiuto a queste donne che hanno portato la consolazione in quelle terre lontane; la loro volontà e determinazione di costruire un mondo migliore le fa superare ogni ostacolo, difficoltà ed incertezza.